Modifiche in vista per gli statuti di CdC e PH

L’AP-HP, Assistance Publique-Hôpitaux de Paris, in relazione con gli altri centri universitari non parigini, è in procinto di avviare tutta una serie di riforme per il reclutamento degli chef de clinique e dei praticien hospitalier.Anche se in realtà per il momento il tutto è ancora alla fase di discussione e di progettazione, sembra che le due figure professionali citate cambieranno per far posto a professionisti unicamente di tipo universitario.
Gli chef de clinique hanno già questo doppio ruolo ospedaliero-universitario, e svolgono pertanto attività clinica ricoprendo anche ruoli d’insegnamento e di ricerca. I loro emolumenti sono infatti originati in parte dall’ospedale di esercizio e in parte dall’università. Ciò che cambia, e quindi ciò che sarà richiesto in un futuro prossimo, è che i candidati dovranno aver effettuato un diploma di pre-dottorato di ricerca (Master2 – M2) durante la loro specialità. Si tratta del primo passo seguíto dalla “thèse de science” per intraprendere successivamente la carriera universitaria.
Per i praticien hospitalier il senso della riforma è simile. Nei centri universitari saranno impiegati solo coloro che sceglieranno di proseguire la loro attività in ambito universitario, oltre che ospedaliero. Dovrebbero essere coadiuvati nella pratica clinica da dei praticien attaché o assistant, i quali ovviamente non avrebbero né lo stesso statuto, né lo stesso salario. Gli attaché e gli assistant sono spesso dei medici di origine straniera o dei francesi che ricoprono questo ruolo provvisoriamente in attesa della disponibiltà di un posto di chef de clinique o di praticien hospitalier. Il risultato finale dovrebbe essere un concentrato di PHU (Praticien Hospitalo-Universitaire), MCU-PH (Maître de Conférences des Universités-Praticien Hospitalier) e PUPH (Professeur des Universités-Praticien Hospitalier), affiancato da dei praticien non universitari che non avrebbero diritto al ruolo di praticien hospitalier vero e proprio. Gli ospedali pubblici non universitari manterranno invece la figura del praticien hospitalier, con presenza eventuale di praticien attaché o assistant.

Questa futura modifica ridurrà quindi la possibilità di ottenere dei contratti professionali a livello di centri universitari. Siccome a livello degli altri centri la situazione resterà immutata, è bene considerare, per eventuali canidature, anche ospedali senza attività accademica ma che svolgono un’attività medica e/o chirurgica comunque di alto livello.

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