Pensioni in Francia dopo la riforma.

In Francia, dal primo luglio 2011 l’età di diritto alla pensione si eleva progressivamente dai 60 ai 62 anni. Per coloro i quali sono nati prima del 1° luglio 1951 l’età pensionabile resta a 60 anni. E’ previsto quindi un innalzamento progressivo dell’età pensionabile tra i nati tra il 1° luglio 1951 e il 31 dicembre 1955, per arrivare ai 62 anni per quelli nati successivamente.

Quindi per i “giovani” l’età pensionabile è 62. Le leggi francesi di riferimento sono: legge 2010-1330 del 9/11/2010 sulla riforma pensionistica, decreto 2010-1734 del 30/12/2010 sempre sulle pensioni e legge 2011-1906 del 21/12/2011 riguardante la finanziaria per il 2012 sur la sanità.

I 62 anni riguardano il “minimo” della pensione. Sono fissate infatti delle quote e delle tabelle di calcolo. Prima della riforma, l’età alla quale si poteva partire alla retraite col massimo della pensione mensile era 65 anni. Con lo stesso meccanismo che guida il passaggio dai 60 ai 62 anni per la “minima”, che qui è detta avec décote, per avere la pensione piena (sans décote) il limite è portato dai 65 ai 67 anni.
C’è poi la possibilità di ottenere una proroga, continuando a lavorare dopo l’età pensionabile di 67 anni (65 per i nati prima del 1951), ma per questo esistono delle regole. Sei mesi prima che uno raggiunga l’età massima della pensione fa domanda alla sua amministrazione per poter lavorare al di là del limite previsto. Vi è in tal caso una valutazione medica per stabilire se la persona ha i requisiti psicofisici per continuare a ricoprire la carica. Ovviamente, se il certificato medico ritiene che il lavoratore non possa più svolgere la sua attività, la persona ha sempre l’opzione del ricorso presso una commissione medica. La proroga per i casi ritenuti idonei è data per un anno rinnovabile due volte, per un massimo quindi di tre anni.
Casi particolari per prolungare l’attività riguardano chi ha figli a carico quando arriva all’età pensionabile. Il lavoratore può chiedere di mantenere il posto anche dopo la pensione, per poter mantenere i figli conservando il massimo d’introito mensile. Il regolamento della Funzione Pubblica prevede infine casi eccezionali per cui, persone in età pensionabile, ma ricoprenti posti chiave, possono continuare a esercitare grazie al servizio reso, alla loro esperienza e alla loro ancora presente utilità.
Naturalmente per i medici esistono due versioni, in quanto la burocrazia francese si scatena in tutto il suo splendore e coloro i quali dovrebbero dare le risposte in merito ai regolamenti pensionistici non forniscono pareri concordanti. Secondo l’IRCANTEC (Institution de Retraite Complémentaire des Agents Non Titulaires de l’État et des Collectivités publiques) e la CNAV (Caisse Nationale d’Assurance Vieillesse), che sono gli organismi che pagano le pensioni per i Praticien Hospitalier, interpellati da meditinfrancia, le regole in vigore sono quelle descritte dal presente articolo. Secondo il CNG (Centre National de Gestion), che si occupa della distribuzione e della gestione dei medici della funzione pubblica, un professionista va in pensione a 65 anni, senza differenze tra la massima e la minima. La possibilità di conservare la carica al di là dell’età pensionabile segue le stesse regole già citate.
Per completare infine le informazioni fin qui fornite, c’è da segnalare che dopo la riforma pensionistica un lavoratore della funzione pubblica può in realtà andare in pensione prima dei 62 anni se ha versato i contributi per un totale di 178 trimestri. Dato il numero di questi trimestri, i medici sono di fatto esclusi da tale opzione.

Stage nel sistema privato francese

Trovare uno stage come specializzando in Francia è più semplice, quando non si è alla ricerca di un posto di Faisant Fonction d’Interne (FFI), che prevede uno statuto particolare e un periodo di permanenza di almeno sei mesi. Uno stage non remunerato per vedere e vivere il funzionamento di un reparto universitario d’oltralpe è quindi spesso più agevole da ottenere e puo’ rivelarsi interessante come esperienza e utile per aprire contatti in vista di un periodo successivo per ricoprire ruoli con un po’ più di responsabilità. Il fatto di richiedere un periodo di stage e non di FFI dev’essere ben precisato nella lettera inviata al primario del reparto dove si desidera andare.

Per gli specializzandi in chirurgia non deve essere tralasciata però la possibilità di lavorare a fianco di chirurghi (francesi e italiani) in ambito privato francese. Gli accordi per un tale tipo di stage sono personali. Non vi è infatti l’istituzione “ospedale” o “università” francesi a monte dell’accordo. I periodi possono essere anche più brevi e lo specializzando italiano che svolge uno stage di questo tipo è certo di essere sempre aiuto operatorio.

Non bisogna dimenticare infatti che in diverse realtà italiane lo specializzando che “opera” in sala è spesso il terzo o quarto uomo. Un divaricatore in più a disposizione del primo operatore e dell’aiuto, soprattutto nei primi anni di specialità. Nel sistema privato francese, l’aiuto operatorio è un ruolo svolto molte volte della ferrista, anche per interventi importanti. Stagier motivati e in corso di formazione specialistica sono quindi apprezzati, in quanto rappresentano un aiuto migliore dell’infermiera e nel contempo permettono a quest’ultima di essere libera di dedicarsi al lavoro che veramente le compete.

Per maggiori dettagli contattate meditinfrancia o lasciate un commento.

Commissione di Deontologia della Funzione Pubblica

Recentemente, la Commissione di Deontologia della Funzione Pubblica ha pubblicato il rapporto annuale riguardante l’accesso dei funzionari pubblici al settore privato. Tale documento fa riferimento principalmente al 2011, confrontando le statistiche con gli anni precedenti, dal 2008 al 2010.

In Francia, come molti sapranno, esistono tre grandi branche della funzione pubblica: fonction publique d’État,  territoriale e hospitalière. Sempre più spesso si ha il passaggio di agenti della funzione pubblica al settore privato. I praticien hospitalier rientrano in questo quadro. La Commissione di Deontologia puo’ essere chiamata in causa in caso di trasferimento dal pubblico al privato, ma anche nel caso in cui un medico voglia continuare a esercitare in una struttura pubblica, avendo nel contempo un’attività privata, spesso in clinica, con conseguente accumulo di guadagni. Tale Commissione può essere coinvolta dall’amministrazione dell’ospedale che può non voler lasciar partire il professionista, ma anche dal medico che vuol essere coperto da una decisione super partes, in modo da non essere ostacolato dall’amministrazione ospedaliera.

Il rapporto indica come tra il 2008 e il 2011 ci sia stato un forte calo delle domande d’aspettativa (mise en disponibilité), compensate dall’aumento delle domande per poter esercitare la professione in più di una struttura con una base nel pubblico e il resto nel privato. La Commissione puo’ dar avviso favorevole o meno alla domanda di passaggio al privato di un professionista del settore pubblico. Nel 2011 il 66,8% delle domande è stato accettato senza riserve. Il 23,53% ha avuto una nota d’incompatibilità attività pubblica/attività privata, ma con riserva, nel senso che la Commissione ha dato in seguito avviso favorevole, dopo aver ottenuto dal professionista della documentazione ulteriore, non presente al momento della presentazione della domanda.

Un punto importante da considerare, per i professionisti del settore pubblico ospedaliero, è l’articolo L. 6152-5-1 del Code de la Santé Publique, che prevede che possa essere vietato, ai praticien hospitalier che hanno esercitato più di 5 anni a titolo permanente in una stessa struttura pubblica, di esercitare un’attività in una struttura privata, laddove questa possa essere in concorrenza con l’ospedale pubblico da cui il praticien hospitalier è dimissionario. E ciò per un periodo di due anni.

In un mondo in cui l’impatto del diritto e della giurisprudenza sono sempre più presenti nella professione medica, soprattutto in un Paese ultraburocraticizzato come la Francia, meditinfrancia considera che alcune informazioni importanti in tale ambito debbano essere messe in rilievo, sperando di essere sempre utili ai medici italiani che lavorano nell”hexagone“.

FFI: da dove si comincia?

Il primo contatto per uno stage come specializzando in Francia comincia, nella maggior parte dei casi, con una lettera indirizzata al primario del reparto universitario dove si desidera andare. Qui di seguito, meditinfrancia propone la struttura tipo di una di queste lettere, alla quale va ovviamente allegato il curriculum. Attenzione, la forma del testo può differire a seconda del navigatore usato per collegarsi al sito.

Naturalmente si tratta solo di un suggerimento, in risposta alle diverse domande che specializzandi in cerca di stage pongono a meditinfrancia. Oltre alle materie che principalmente interessano nel contesto della specialità che si frequenta, nella lettera potrebbe essere utile citare eventualmente strutture di particolare rilievo nelle quali si ha lavorato, come l’ISMETT di Palermo o l’Istituto Nazionale Tumori di Milano, per fare un paio di esempi.

Come già ribadito in un articolo apparso su meditinfrancia.wordpress.com, i posti di Faisant Fonction d’Interne (FFI) sono disponibili sia in strutture universitarie che non. Gli indirizzi dei CHU (Centre Hospitalier Universitaire), dei CHR (Centre Hospitalier Régional), dei CHG (Centre Hospitalier Général), dei CHI (Centre Hospitalier Intercommunal) si trovano in rete. Per Parigi può essere utile andare sul sito http://www.aphp.fr. Al link “nos hôpitaux” si trovano tutti gli ospedali della capitale e della periferia, con i relativi link per i rispettivi portali.

Per il momento gli FFI della Comunità Europea possono essere accolti con contatto diretto con il primario responsabile del reparto dove si desidera lavorare, ovviamente se vi è disponibilità di posti. E’ per gli FFI extra-comunitari che è necessario passare per un ufficio centralizzato di Strasburgo che li assegna all’ospedale che ne ha bisogno, senza che lo specializzando straniero possa veramente scegliere (a parte esprimere una graduatoria di tre desiderata).

Per aumentare le possibilità di ottenere un posto di FFI, ma anche per avere un’eventuale risposta negativa in tempi accettabili (quando il posto non è disponibile, alle volte il primario non risponde e colui che l’ha inviata rimane nell’incertezza), consiglio di contattare la segreteria del reparto due o tre settimane dopo l’invio della lettera, per chiedere un colloquio. L’insistere per lavorare in un determinato reparto è visto piuttosto come un segno di motivazione e determinazione. Quindi chiedere di essere ricevuti dal primario può far andar avanti una situazione stagnante.

Spero che il presente articolo possa dare qualche risposta utile a coloro che vogliano fare un’esperienza clinica oltralpe. Se vi fossero nuove domande e quesiti, naturalmente scrivete all’indirizzo di meditinfrancia.

I colleghi italiani che già esercitano in Francia sono ovviamente invitati a lasciare commenti o a scrivere a meditinfrancia per fornire eventuali suggerimenti e ulteriori spunti.

Dr Xxxx YYYY (il cognome in generale va scritto tutto in maiuscolo)

Indirizzo

Telefono

Mail

                                                                                                                                                                             Professeur Xxxx YYYY

                                                                                                                                                                             Service de………..

                                                                                                                                                                             Hôpital ………

                                                                                                                                                                             Indirizzo dell ospedale universitario

                                                                                                                                                                             Data…….

Monsieur le Professeur,

Je suis interne en première (o deuxième, o troisième, ecc) année dans le Service de ……. (Chirurgie Générale… Radiologie… Urologie… Anesthésie… ecc.) du Professeur Wwww ZZZZ.

Je suis particulièrement intéressé/ée à ……. (mettere un ambito in cui ci si vuole investire in modo particolare, meglio se coincide con gli interessi specifici del primario a cui si indirizza la domanda. Per esempio, chirurgia bariatrica, terapia del dolore, chirurgia del rachide, ecc).

Je me permets de vous solliciter pour un poste de Faisant Fonction d’Interne dans votre service.

Je joins à la présente mon curriculum vitae.

Tout en vous remerciant pour l’attention, je vous prie de croire, Monsieur le Professeur, à mes salutations distinguées.

                                                                                                                                                                            Dr Xxxx YYYY

Francia e altrove. Video sul web di chi esercita lontano dall’Italia

La periodica valutazione delle statistiche riguardanti i visitatori di meditinfrancia.wordpress.com permette di vedere il crescente interesse del blog in Francia, ma anche in Italia e in Spagna.

Recentemente, alla fine di aprile, ha avuto luogo la conferenza nazionale del Segretariato Italiano Giovani Medici dove sono state affrontate le diverse problematiche e dove sono stati trattati i molteplici aspetti di quella che è la realtà ospedaliero-universitaria italiana sia in ambito formativo, ma anche per quanto riguarda la responsabilizzazione e la remunerazione degli specializzandi. Discussioni e dibattiti hanno coperto vari argomenti ponendo l’accento sulle metodologie e sui mezzi d’istruzione e formazione degli specializzandi “si specialità” e di quelli di vocazione orientata piuttosto verso la medicina generale.

Per un blog come meditinfrancia, uno degli aspetti forse più interessanti  di questa piattaforma congressuale è stato l’intervento di alcuni medici che hanno lasciato l’Italia, per cercare altrove una collocazione professionale più qualificante e soddisfacente rispetto a ciò che offre il sistema italiano. Gli organizzatori hanno introdotto, nel corso della conferenza, dei contributi video che illustrano le rispettive esperienze personali di coloro che li hanno prodotti. Ogni medico descrive i punti che ritiene più importanti da sottolineare, parlando della realtà dove opera. Ognuno di essi si esprime secondo l’approccio che preferisce e che giudica più consono alla sua esposizione.

È per dare rilievo a questa iniziativa e per spingere i medici italiani in Francia, ma anche i colleghi che da altri Paesi seguono meditinfrancia.wordpress.com, a prendere conoscenza di questo confronto di realtà “straniere”, che meditinfrancia propone il link diretto verso questi contributi filmati.

Lo scopo di promuovere questo link è quello di sensibilizzare ulteriormente i giovani specialisti e i giovani specializzandi italiani al confronto con altre situazioni, per avere almeno un’iniziale idea di “come funziona”, per chi decide di partire, ma anche per aggiungere ulteriori spunti a coloro che restano e che decidono di tentare di cambiare le cose, mantenendo uno sguardo sul mondo, comparando diverse realtà e diversi punti di vista in una sola pagina del web…

http://www.giovanemedico.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1121:ii-conferenza-nazionale-sigm-video&catid=122:eventi-sigm&Itemid=188